Tavolara Experience: un nuovo modo di vivere il Festival
di Piera DetassisCiak si cambia: dopo quasi trent’anni di successi, Una notte in Italia, fondata dai fratelli Navone e da me diretta con il fondamentale appoggio di Marco, mette in campo un rinnovato gruppo di direzione editoriale e organizzativa, con cui ho il piacere di condividere il timone, formato da Viviana Gandini, Claudia Panzìca e Cristina Pinna con Emanuele Degortes.
Non chiamatelo Festival o non solo, Quella di Tavolara è diventata ciò che oggi si definisce un’Experience, un’esperienza più che un evento, uno stato dell’anima, qualcosa di meno e di più di un festival o di una rassegna. La kermesse spalmata tra la Peschiera di San Teodoro, il molo di Porto San Paolo, la piazzetta con gli incontri pomeridiani e l’isola più bella del mondo, Tavolara, è un modo diverso, esaltante, di vivere, vedere e incontrare il cinema immersi nella natura.
È un posto irripetibile che, contro ogni maestrale, richiama registi, protagonisti, attori e intellettuali al di là di ogni regola di promozione, perché qui sanno di ritrovare il piacere della discussione e della fantasia, il gusto esaltato dal mirto di chiacchierare del presente e del futuro, di stabilire intese e progetti.
È il senso di comunità ciò che rende differente partecipare a Una notte in Italia, dove il red carpet è fatto di mare, sabbia e scoglio, dove la limousine è il traghettino che ogni notte ti porta di là dal mare, verso lo schermo.
E dove tutti, anche i più recalcitranti, ad un certo punto abbassano le difese e si lasciano andare. Un’impresa riuscita sempre. Perchè poi la differenza più importante la fa il pubblico, chiuso nelle cerate se tira vento forte e il mare è grosso, eppure ostinato a rimanere seduto nell’arena di Tavolara, a ‘vedere’ e non solo ‘guardare’ i film.
Una notte in Italia ti trasporta al di là dell’ansia e della competizione, lascia da parte i vezzi formali e istituzionali, al punto che il grande classico che tutti aspettiamo, oltre alle note della canzone di Fossati. Per il momento, grazie agli amici e professionisti fedeli che ci hanno aiutato a trovare un senso, da Neri Marcorè a Geppi Cucciari, continuiamo un percorso che ogni anno muta e aggiunge, innestando sulla pianta originaria anteprime della nuova serialità, intermezzi teatrali, dibattitti inventivi, documentari, arte, musica, fotografia e qualche importante scoperta internazionale.
Ma niente di tutto questo faremmo e avremmo fatto senza il lavoro straordinario di tutti quelli che ho citato e senza Daniela Staffa, il nostro ufficio stampa. senza i protagonisti della Piazzetta capitanati da Norma Vadori, senza Paride Vitale, senza gli artisti che ci amano, senza tutti i produttori e distributori, senza l’affetto di Sky Arte e Roberto Pisoni. Senza gli sponsor che ci sostengono.
A tutti gli amici, e a tutte le istituzioni locali, grazie di continuare a credere nel sogno.